CARLO CATTANEO

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Troppa informazione fa male

Nel campo della psicopatologia e da un punto di vista strategico, ciò che non aiuta a risolvere un problema (per esempio, come prevenire un eccesso d’ansia, o evitare di sentirsi angosciati o troppo tristi per questa situazione di emergenza sanitaria da COVID-19) in genere diventa causa della sua persistenza. 

In effetti, una soluzione come quella d’informarsi il più possibile ascoltando e leggendo ogni tipo di notizia proveniente da qualsiasi canale d’informazione (internet, tv, social network) oltre a essere inefficace è anche pregiudizievole. Il motto è “ciò che non funziona mantiene e peggiora il problema”. In questo caso, a peggiorare è il nostro malessere, già che di base è normale che, con tutto ciò che sta passando, ci sentiamo sofferenti. Però una cosa è avere un umore altalenante e un’altra è soffrire più del dovuto.

PERCHÉ TROPPA INFORMAZIONE FA MALE

Per esempio, vedendo e ascoltando le notizie provenienti da telegiornali o da trasmissioni televisive, crediamo che l’informazione ci può rassicurare. Scopriamo poi che non è mai abbastanza, anzi, più notizie riceviamo più aumentiamo la nostra percezione del pericolo e quindi più vulnerabili ci sentiamo. Arrivati a questo punto, sentirsi ancor più ansiosi è un gioco da ragazzi. Abbiamo iniziato a soffrire più del dovuto. Palpitazioni, tensione interna, pressione nel petto, nodo alla gola che facilmente potrebbe essere confuso come sintomo da coronavirus. Uno stato di disagio continuo.

Dovuto al confinamento obbligatorio, dati statistici confermano che le persone passano più tempo del solito davanti alla televisione. La televisione che oggi giorno sta saturando d’informazione ai telespettatori sul tema del COVID-19 in tutti i suoi aspetti possibili e inimmaginabili, lasciando poco spazio all’intrattenimento. Cifre che aumentano, testimoni di persone in situazioni difficili, immagini di ospedali saturati, di militari per le strade deserte, politici in disaccordo, teorie di tutti i tipi, ecc. Tutto ciò spaventa.

ULTIME CONSIDERAZIONI

Osservando la televisione, la maggior parte di chi fa informazione evidentemente no pensa o non è cosciente del fatto che ciò che si comunica ripercuote sulla percezione della realtà di ogni spettatore. C’è chi è capace di prendere distanze e a non farsi suggestionare e chi no. Purtroppo, gli effetti nocivi sul benessere psicologico delle persone sono all’inizio latenti, ma troppa informazione fa male a chiunque, soprattutto adesso che dipendiamo da ciò che ci dicono.

Una signora anziana rispondeva così a un giornalista: “Una volta che ci dicono cosa c’è da fare e cosa no…”, come per dire, il resto non serve e nemmeno ci fa stare meglio. Il suggerimento che do è quello d’informarci una volta al giorno per conoscere lo stato della situazione e se ci sono delle nuove linee guida da seguire. Indicazioni pratiche e concrete sul da farsi e poco più. Ciò che possiamo controllare in prima persona, direttamente. Oltre a evitare l’eccesso d’informazione, clicca qui per altri consigli.