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Per chi è disturbato da malessere individuale, soddisfiamo petizioni del tipo: affrontare difficoltà (crisi provocata da cambi vitali); risolvere problemi (crisi che si mantiene nel tempo); curare disturbi clinici (per esempio, l’ipocondria, il disturbo ossessivo compulsivo, gli attacchi di panico, la depressione, ecc.); ridurre i sintomi invalidanti (agitazione, angoscia, alterazioni dell’umore, disturbi del sonno, ecc.); apprendere a gestire le emozioni (paura, tristezza, rabbia e piacere); migliorarsi personalmente e professionalmente (difficoltà nello studio e nel rendimento).
Il malessere individuale è una sensazione che si percepisce come incomoda e fastidiosa, accompagnata o non da sintomi fisici. In questi casi la persona non si sente bene al realizzare le sue faccende abituali. Un malessere che persiste da tempo e che la persona non sa bene cosa fare per liberarsene. Solitamente, la sensazione di malessere coincide con un cambio vitale. Per i giovani adulti potrebbe coincidere con il desiderio di autodeterminarsi, o con le prime esperienze amorose. Per i più grandi, potrebbe coincidere con il matrimonio, o l’arrivo di un/a figlio/a, o con la separazione, o con il cambio di lavoro, ecc.
Per ciò che riguarda i disturbi clinici, interveniamo su di un ampio spettro di patologie, del tipo:
attacchi di panico
fobie verso animali (cani, gatti, insetti, ecc.)
fobie verso oggetti (aghi, coltelli, forbici, ecc.)
fobie verso situazioni (spazi chiusi, spazi con molta gente, nel guidare, nel volare, alle altezze, agli esami medici, al proprio aspetto fisico, di farsela addosso, ecc.)
pensieri ossessivi
compulsioni e rituali (gesti automatici, ripetitivi e irrefrenabili)
ipocondria
ansia da prestazione (a livello sociale e/o professionale)
stres acuto o cronico, stres post-traumatico
depressione
disturbi legati alla sfera sessuale
disturbi legati alla relazione con il cibo
problemi legati all’abuso di internet ed alle nuove tecnologie
Con malessere relazionale s’intendono quelle situazioni di disagio prolungato che scaturisce da una relazione amorosa, o familiare (fra genitori e figli), o lavorativa (fra compagni di lavoro o con il tuo responsabile). Effettivamente, gli ambiti di intervento in caso di malessere relazionale sono principalmente tre: 1) la relazione di coppia; 2) le relazioni familiari; 3) le relazioni lavorative e/o sociali.
Per quanto riguarda i problemi che sorgono durante una relazione di coppia, oggetto di trattamento sono:
problemi di comunicazione
problemi di convivenza
problemi sessuali
infedeltà
gelosia
problemi con la famiglia del partner
monotonia
dipendenza affettiva
litigi frequenti
separazione
Per quanto riguarda i problemi che nascono dentro le relazioni familiari, per lo più riguardano le difficoltà che incontrano i genitori nell’educare i figli. Fare da genitori al girono d’oggi non è per niente facile. Il modello educativo è cambio drasticamente negli ultimi vent’anni, la società pure. I genitori durante il lungo periodo di crescita dei figli, devono affrontare questioni specifiche che cambiano a seconda della fascia d’età.
Per esempio, trattiamo problematiche relazionate all’infanzia come: capricci, problemi di sonno, difficoltà nel mangiare, controllo degli impulsi, ansia da separazione. Nel periodo preadolescente posso apparire i primi sintomi di disturbi clinici come: attacchi d’ansia, disturbi dell’alimentazione, ossessioni e compulsioni, difficoltà nello studio, difficoltà relazionali. Dall’adolescenza in avanti, possiamo intervenire sull’uso e abuso delle nuove tecnologie, problemi di rendimento, stati depressivi. In tutti questi casi si offrono indicazioni chiare, concrete e applicabili con lo scopo di aiutare i genitori ad aiutare i figli quando questi mostrano difficoltà o autentiche forme di patologia psicologica.
Nell’ambito lavorativo, i problemi relazionali posso riguardare conflitti con i propri pari o con un superiore (mobbing), sentirsi presi in giro, sentirsi sfruttati dagli altri o non valorati.
Per malessere contestuale s’intende quel malessere prodotto dalle difficoltà di adattamento a un nuovo ambiente sociale. È quella persona che sta facendo fatica ad adattarsi a una cultura diversa da quella di origine. Negli ultimi anni si è assistito a un consistente fenomeno migratorio proveniente dall’Italia con destino la Penisola Iberica. Anche se si tratta di due culture abbastanza similari fra loro, non è detto che non si possa soffrire un choc culturale e contestuale. Alcuni nostri connazionali sperimentano un sentimento d’impotenza prodotto dalla sfida che implica adattarsi a un nuovo contesto e per la “perdita” del ambiente culturale a cui erano familiarizzati. Oltre a sentire impotenza, la persona può sperimentare un sentimento di perdita e confusione che può sfociare in uno stato d’ansia più o meno continuo.
Dopo le prime settimane dal recente trasferimento, l’eccitazione e le aspettative iniziali per l’inizio di una nuova avventura, di una nuova tappa di vita, rapidamente svaniscono lasciando spazio a momenti di malessere. Piccole situazioni si convertono in grandi problemi e le differenze culturali iniziano ad irritare. Da questo momento la persona inizierà ad incontrare innumerevoli ragioni per criticare la cultura ospite e, conseguentemente, a idealizzare la vita che aveva prima. Per tanto, il pensiero più frequente sarà quello di tornare a casa o l’isolamento.